By emanuele galli - giovedì 15 giugno 2023, 20:59
- giovedì 15 giugno 2023, 20:59
#1242
Salve a tutti.
Inizio facendo i complimenti per il progetto Ingegneriabiomedica.org , che mi sembra essere un vero e proprio faro nel buio per chiunque volesse interessarsi al mondo della bioingegneria, offrendo la possibilità confrontandosi con una community attiva e con esperienze dirette. Fantastico.
Approfondisco la mia situazione: sono in procinto di scegliere l'università da intraprendere dal prossimo anno accademico e la prospettiva di ing. biomedica mi stuzzica molto.
Riconosco che la sua interdisciplinarietà è una caratteristica che ritengo affascinante, ma ciononostante in questi giorni mi sto ritrovando smarrito di fronte all'accavallamento e la sovrapposizione di rami, settori e possibilità che la materia offre.
Non ho la presunzione di voler scegliere una magistrale prima ancora di iniziare un percorso di studi di primo livello, ma mi piacerebbe avere una chiara idea delle distinzioni che esistono tra le diverse branche della bioingegneria per capire quali ritengo più avvezzi alla mia persona e muovermi dunque con più consapevolezza.
Per quanto la lettura di vari topic aperti su questo forum mi ha dato i primi strumenti per navigare in questo mare a me oscuro (e di questo vi sono grato), cercando di approfondire l'argomento riscontro in me crescente confusione.
Cercando un riscontro diretto delle offerte di studio dei vari atenei italiani ho aperto i vari programmi delle lauree magistrali più note università, ma mi sono trovato di fronte ad un intricatissimo labirinto, che sta mettendo in dubbio le poche fondamenta che credevo di aver costruito.
So di essere orientato più verso il campo dell'ingegneria industriale (L-9) rispetto a quello dell'informazione (L-8); e che scendendo nell'ambito lavorativo rispetto alla figura dello specialista di prodotto, dell'ingegnere clinico, dell'ingegnere di strumentazione biomedica o della bioinformatica preferisco il mondo degli organi artificiali, protesi; l'ambiente del laboratorio e della ricerca.
(Mi perdono per possibili strafalcioni di cosmiche dimensioni che potrebbero essere nati da elementari incomprensioni, non escludo nulla).
Detto questo però, mi ritrovo al buio. Faccio degli esempi: Cosa vuol dire specializzarsi nei biomaterali? Che legami ci sono tra biomateriali, l'ing. tissutale e la medicina rigenerativa? Vedo corsi di laurea in cui i tre suddetti sono tutti insieme, altri in cui sono tutti e tre divisi. Casi in cui a biomateriali è affiancata biomeccanica, altri in cui biomeccanica è un corso a parte. Ma la biomeccanica e la biorobotica non dovrebbero essere materie affini? E il campo della bioelettronica come si interfaccia in questo complesso quadro? E la neuroingegneria? Tecnologie biomediche e ingegneria per la salute. A volte in due corsi di laurea diversi, altre separata. E una specializzazione in "biomedica", in cosa consiste? La bioingegneria industriale invece?
Insomma, credo di aver dato l'idea. Non chiedo ovviamente una risposta per ognuna delle singole domande qui sotto, ma se poteste aiutarmi a discernere meglio i campi con una settorializzazione, anche se in linea di massima (comprendo inevitabili intersezioni tra vari mondi), ma ordinata e basilare, come spiegata ad uno che ne sa poco e nulla, ve ne sarei molto grato.
Mi scuso per il papiro e se alcune delle domande possano risultare ad un occhio più navigato del tutto triviali; ma per un esordiente è difficile ravvisare dei percorsi chiari da una grande mole di informazione, tra l'altro su materie che non ha mai studiato.
Grazie!
Emanuele
Inizio facendo i complimenti per il progetto Ingegneriabiomedica.org , che mi sembra essere un vero e proprio faro nel buio per chiunque volesse interessarsi al mondo della bioingegneria, offrendo la possibilità confrontandosi con una community attiva e con esperienze dirette. Fantastico.
Approfondisco la mia situazione: sono in procinto di scegliere l'università da intraprendere dal prossimo anno accademico e la prospettiva di ing. biomedica mi stuzzica molto.
Riconosco che la sua interdisciplinarietà è una caratteristica che ritengo affascinante, ma ciononostante in questi giorni mi sto ritrovando smarrito di fronte all'accavallamento e la sovrapposizione di rami, settori e possibilità che la materia offre.
Non ho la presunzione di voler scegliere una magistrale prima ancora di iniziare un percorso di studi di primo livello, ma mi piacerebbe avere una chiara idea delle distinzioni che esistono tra le diverse branche della bioingegneria per capire quali ritengo più avvezzi alla mia persona e muovermi dunque con più consapevolezza.
Per quanto la lettura di vari topic aperti su questo forum mi ha dato i primi strumenti per navigare in questo mare a me oscuro (e di questo vi sono grato), cercando di approfondire l'argomento riscontro in me crescente confusione.
Cercando un riscontro diretto delle offerte di studio dei vari atenei italiani ho aperto i vari programmi delle lauree magistrali più note università, ma mi sono trovato di fronte ad un intricatissimo labirinto, che sta mettendo in dubbio le poche fondamenta che credevo di aver costruito.
So di essere orientato più verso il campo dell'ingegneria industriale (L-9) rispetto a quello dell'informazione (L-8); e che scendendo nell'ambito lavorativo rispetto alla figura dello specialista di prodotto, dell'ingegnere clinico, dell'ingegnere di strumentazione biomedica o della bioinformatica preferisco il mondo degli organi artificiali, protesi; l'ambiente del laboratorio e della ricerca.
(Mi perdono per possibili strafalcioni di cosmiche dimensioni che potrebbero essere nati da elementari incomprensioni, non escludo nulla).
Detto questo però, mi ritrovo al buio. Faccio degli esempi: Cosa vuol dire specializzarsi nei biomaterali? Che legami ci sono tra biomateriali, l'ing. tissutale e la medicina rigenerativa? Vedo corsi di laurea in cui i tre suddetti sono tutti insieme, altri in cui sono tutti e tre divisi. Casi in cui a biomateriali è affiancata biomeccanica, altri in cui biomeccanica è un corso a parte. Ma la biomeccanica e la biorobotica non dovrebbero essere materie affini? E il campo della bioelettronica come si interfaccia in questo complesso quadro? E la neuroingegneria? Tecnologie biomediche e ingegneria per la salute. A volte in due corsi di laurea diversi, altre separata. E una specializzazione in "biomedica", in cosa consiste? La bioingegneria industriale invece?
Insomma, credo di aver dato l'idea. Non chiedo ovviamente una risposta per ognuna delle singole domande qui sotto, ma se poteste aiutarmi a discernere meglio i campi con una settorializzazione, anche se in linea di massima (comprendo inevitabili intersezioni tra vari mondi), ma ordinata e basilare, come spiegata ad uno che ne sa poco e nulla, ve ne sarei molto grato.
Mi scuso per il papiro e se alcune delle domande possano risultare ad un occhio più navigato del tutto triviali; ma per un esordiente è difficile ravvisare dei percorsi chiari da una grande mole di informazione, tra l'altro su materie che non ha mai studiato.
Grazie!
Emanuele