Sinceramente, se la valutazione deve essere fatta "in Italia", i contro sono decisamente superiori ai pro.
Basta analizzare le offerte di lavoro, per cui a dire il vero non vengono neanche preferiti esclusivamente i biomedici, ed il loro numero, e confrontarle a quelle dedicate ad altri rami dell'ingegneria, per capire che il percorso di studi ingegneristici a declinazione biomedica IN ITALIA rappresenta per la maggioranza delle persone una scommessa a perdere.
Con ció non voglio dire che non ci sia chi ce la fa e chi trova la propria dimensione e realizzazione personale, lungi da me voler fare discorsi disfattisti, ma la realtá credo sia sotto gli occhi di tutti.
Fare ricerca nelle Universitá vuol dire inserirsi in quell'intricato meccanismo di baronaggi che tutti noi conosciamo, le offerte di lavoro non arrivano a superare il centinaio (
https://it.indeed.com/jobs?q=ingegnere% ... 5853a2e519 ), molte delle quali per ruoli del tutto demansionanti, come ad esempio l'informatico o addirittura il rappresentante commerciale ,(due lavori piú che dignitosi, ma di certo distanti concettualmente da quello che si aspetterebbe un laureato in biomedica) e per molte di esse risentiamo della concorrenza di colleghi laureati in altri rami dell'ingegneria (gestionale, chimica, elettronica...).
Progettazione di protesi, reti neurali, intelligenza artificiale e cosí via, tutte cose bellissime che ci vengono prospettate, e alle volte fatte studiare, nel momento in cui ci iscriviamo all'Universitá, ma che percentuale dei nostri colleghi IN ITALIA ad oggi lavora su queste cose ?
Sono afflitto, scoraggiato e frustrato, potessi tornare indietro mi iscriverei di corsa ad un altro ramo ingegneristico.
Per cui mi rivolgo ai giovani, prendete bene in considerazione quella che é la REALE situazione dell'ingegneria biomedica IN ITALIA prima di intraprendere questo percorso di studi, che di certo non é quella tutta rose e fiori dei depliant che distribuiscono agli open day delle Universitá, e ragionate sul fatto che quando uscirete dal vostro percorso di studi, che vi auguro possa essere pieno di soddisfazioni, poi vi dovrete confrontare con il mercato del lavoro, e questo IN ITALIA al momento non é molto generoso con i biomedici, anzi.
Nessun successo vi sará precluso, ma di certo ingegneria biomedica non é la piú agevole delle vie, ed ad oggi mi pento di averla intrapresa.