Il primo forum italiano per l'Ingegneria Biomedica

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By Giovanna
#883
Ciao a tutti
Sono una ragazza che attualmente frequenta il quinto anno del liceo scientifico.Ho pensato all'università che vorrei frequentare e ingegneria biomedica credo rispecchi i miei interessi, tuttavia vorrei prima capire,una volta conseguita la laurea triennale,quali specializzazione posso seguire oltre quella in ingegneria biomedica.
Sono infatti particolarmente interessata all'ambito della progettazione di grandi macchinari ospedalieri,capire come funzionano ad esempio le risonanze magnetiche o comunque (può sembrare un po'utopico)inventare nuovi macchinari capaci di diagnosticare o di guarire una certa patologia.In questo senso mi è sembrato da quello che ho letto da molteplici fonti che ingegneria biomedica si limiti a protesi e a organi artificiali.
Sapreste aiutarmi??
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By Ste Pani
#884
Ciao Giovanna :)
No l'ingegneria biomedica non si limita solo a protesi ed organi artificiali, anzi quella è solo una piccola parte di ciò di cui potrebbe occuparsi un ingegnere biomedico.

Parlando dei macchinari ospedalieri di cui hai parlato, il ramo dell'ingegneria biomedica che ha più a che vedere con questi macchinari dovrebbe essere la strumentazione elettromedicale o strumentazione medica.
In una specializzazione del genere (in parte anche dalla triennale) puoi trovare materie come bioimmagini, elaborazione di segnali o immagini mediche, elementi di radiodiagnostica e medicina nuclare, ecc... che sono specifiche dei macchinari di cui parli.

In alternativa ha a che vedere con questi apparecchi anche l'ingegnere clinico, ma più per la gestione di tali apparecchi.

Spero di aver risposto alla tua domanda, in caso contario scrivi pure ;)
By Giovanna
#885
Ciao grazie per la chiarificazione
Leggendo la tua risposta mi è sorto un altro dubbio:che differenza c'è tra ingegneria biomedica e clinica??
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By Ste Pani
#886
L'ingegneria clinica è una branca dell'ingegneria biomedica.

È un po' come dire che la cardiochirurgia fa parte della chirurgia.

Se clicchi sul link che ho messo nella mia risposta precedente trovi scritta qualche informazione in più :)
By MrTetris
#887
Ciao Giovanna, se davvero sei interessata alla progettazione di macchinari biomedici, ti consiglierei di orientarti più verso ingegneria elettronica/informatica, discipline più tecniche che ti forniranno le basi necessarie per affrontare la progettazione di macchinari (la parte di interazione con il corpo umano è, dal punto di vista progettuale, veramente irrilevante). Ingegneria biomedica è un corso piu orientato alla gestione/vendita dei macchinari. Saluti.
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By Ste Pani
#888
MrTetris ha scritto:
Ingegneria biomedica è un corso più orientato alla gestione/vendita dei macchinari
Non è esattamente così: la gestione dei macchinari può essere fatta dall'ingegnere biomedico (ingegnere clinico), ma l'ingegnere biomedico può anche progettare dispositivi medici ed è molto riduttivo dire che il corso prepara alla sola gestione/vendita.
In particolare la vendita del prodotto è oggetto in un’azienda del gruppo dei sales che, pur potendo essere ingegneri biomedici, normalmente non lo sono. Devono avere competenze nel vendere, non necessariamente nelle specifiche tecniche del prodotto venduto.
MrTetris ha scritto:
ti consiglierei di orientarti più verso ingegneria elettronica/informatica, discipline più tecniche che ti forniranno le basi necessarie per affrontare la progettazione di macchinari (la parte di interazione con il corpo umano è, dal punto di vista progettuale, veramente irrilevante)
È vero che si può progettare un dispositivo medico anche da ingegnere informatico o elettronico ma la competenza di anatomia, caratterizzazione tissutale, conoscenze dei pericoli al livello biologico e delle energie dannose al corpo umano non sono affatto irrilevanti per la progettazione.
Basti pensare ad un dispositivo radiologico come la tomografia computerizzata (TC) che potenzialmente può causare tumori maligni, oppure all'elettrobisturi che può causare davvero tanti problemi al corpo umano se non si considera la risposta tissutale.

È vero che qualcuno potrebbe spiegare in loco come si progetta un dispositivo medico tenendo in considerazione le caratteristiche biologiche (o almeno si spera lo faccia), però il corso di ingegneria biomedica prepara l’alunno con materie come bioimmagini o simili in cui tale rischio è trattato apiamente e, a seconda dell'università, è possibile studiarlo già alla triennale.
Tali basi spiegate in loco non sono sicuramente all'altezza di esami grossi dati dall'alunno durante il corso di studi in ingegneria biomedica.

In sostanza, è vero che la progettazione dei dispositivi ospedalieri potrebbe essere presa in carico anche da ingegneri informatici o elettronci che sono stati istruiti a dovere su tali macchinari.
Eventualmente, si potrebbe pensare di fare una triennale in una di queste altre ingegnerie e successivamente una magistrale in ingegneria biomedica (con materie da recuperare!).
Oppure sperare di ottenere il lavoro da ingegnere biomedico voluto anche se non si è ingegneri biomedici, anche se questo potrebbe allontanarti per sempre dalla biomedica, avvicinandoti invece ad altre applicazioni dell'ingegneria.

È logico che i punti di vista siano molteplici ed ognuno ha pensieri differenti dati da differenti esperienze.
Io comunque non sarei troppo convinto nel fare un'altra ingegneria ricordando che in Italia torvare lavoro in ingegneria biomedica può essere complicato per qualiasi ingegnere, biomedico o no.
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By Gabriele
#889
Ciao Giovanna, se davvero sei interessata alla progettazione di macchinari biomedici, ti consiglierei di orientarti più verso ingegneria elettronica/informatica, discipline più tecniche che ti forniranno le basi necessarie per affrontare la progettazione di macchinari (la parte di interazione con il corpo umano è, dal punto di vista progettuale, veramente irrilevante). Ingegneria biomedica è un corso piu orientato alla gestione/vendita dei macchinari. Saluti.
Caro MrTetris,
in primo luogo ti ringraziamo per la tua risposta perchè ci permette di cogliere le perplessità e le preoccupazioni che la maggior parte degli ingegneri biomedici potrebbero avere un giorno di fronte alla ricerca di un lavoro.
La situazione in Italia è un po' più difficile che in altri paesi, ma questo non dovrebbe demoralizzare o condizionare la scelta del proprio percorsi di studi, che dovrebbe essere dettata dalla propria passione e predisposizione personale.

Ho avuto modo di confrontarmi con ingegneri informatici e meccatronici per lo sviluppo di sistemi protesici e si, queste persone avevano una maggiore conoscenza tecnica su sviluppo software o meccanica applicata, ma allo stesso tempo è stato difficile unire tutte queste capacità tecniche ( altamente specifiche) in un progetto che richiedesse visione d'insieme (inclusa l'anatomia della mano ed analisi di segnali biomedici non-lineari, non-stazionari e con relativa acquisizione).

Cosa voglio dire con questo esempio? Ma soprattutto dove subentra l'ingegnere biomedico?

Un ingegnere biomedico può specializzarsi nella progettazione di dispositivi medici, e probabilmente non sarà il solo a farlo in azienda, ma verrà inserito in un team dove molto probabilmente ci sarà anche un ingegnere elettronico.
Il design di un dispositivo medico richiede diversi profili, e l'ingegnere biomedico nasce soprattutto dalla necessità di avere un controllo sull'intero processo di produzione, non solo quello di vendita. E solo dalla collaborazione fra le varie figure è possibile creare qualità e prodotti di un certo tipo. Ci saranno ingegnere biomedici che finiranno nel reparto vendite, ma ognuno di noi ha una coscienza e sa quali siano le proprie capacità o attitutidini per un lavoro o per un altro.
Basti pensare allo sviluppo di un esoscheletro per la riabilitazione assistita.
C'è la fase di design della struttura meccanica nella quale non farei mai mancare un ingegnere meccanico, e quella della realizzazione del controllo dove piazzerei un ingegnere dell'automazione o meccatronico. Ma ti assicuro che anche con i migliori ingegneri di questo tipo, probabilmente al primo tentativo verrà fuori un dispositivo scomodo per il paziente, che potrebbe provocare lesioni durante l'utilizzo per una mancata conoscenza (di base) di biomeccanica e di buon senso nell'ambito clinico.

La validazione, questa cosa oscura, verrà fatta da un ingegnere biomedico, che DEVE avere una visione d'insieme proprio per la natura del profilo stesso, cioè un IBRIDO.

Per riassumere:
Sei una persona che rende di più in un ruolo ibrido o altamente interdisciplinare ? Biomedica ti permette di spaziare dalle neuroscienze alla biomeccanica, come dalla bioinformatica alla realizzazione di dispositivi robotici come protesi artificiali. Preferisci un ruolo più specifico e strutturato con un'etichetta riconosciuta ormai dal tempo?
Fai pure l'ingegnere elettronico o informatico, ma aspettati anche di poter fare la gavetta in aziende lontane dal settore biomedicale. Dipende da caso a caso e nessuno può avere la verità assoluta a riguardo perchè col tempo ci si adatta e saranno i nostri interessi personali a creare la figura professionale del nostro futuro.
By MrTetris
#1046
MrTetris ha scritto:
Ingegneria biomedica è un corso più orientato alla gestione/vendita dei macchinari
Non è esattamente così: la gestione dei macchinari può essere fatta dall'ingegnere biomedico (ingegnere clinico), ma l'ingegnere biomedico può anche progettare dispositivi medici ed è molto riduttivo dire che il corso prepara alla sola gestione/vendita.
In particolare la vendita del prodotto è oggetto in un’azienda del gruppo dei sales che, pur potendo essere ingegneri biomedici, normalmente non lo sono. Devono avere competenze nel vendere, non necessariamente nelle specifiche tecniche del prodotto venduto.
MrTetris ha scritto:
ti consiglierei di orientarti più verso ingegneria elettronica/informatica, discipline più tecniche che ti forniranno le basi necessarie per affrontare la progettazione di macchinari (la parte di interazione con il corpo umano è, dal punto di vista progettuale, veramente irrilevante)
È vero che si può progettare un dispositivo medico anche da ingegnere informatico o elettronico ma la competenza di anatomia, caratterizzazione tissutale, conoscenze dei pericoli al livello biologico e delle energie dannose al corpo umano non sono affatto irrilevanti per la progettazione.
Basti pensare ad un dispositivo radiologico come la tomografia computerizzata (TC) che potenzialmente può causare tumori maligni, oppure all'elettrobisturi che può causare davvero tanti problemi al corpo umano se non si considera la risposta tissutale.

È vero che qualcuno potrebbe spiegare in loco come si progetta un dispositivo medico tenendo in considerazione le caratteristiche biologiche (o almeno si spera lo faccia), però il corso di ingegneria biomedica prepara l’alunno con materie come bioimmagini o simili in cui tale rischio è trattato apiamente e, a seconda dell'università, è possibile studiarlo già alla triennale.
Tali basi spiegate in loco non sono sicuramente all'altezza di esami grossi dati dall'alunno durante il corso di studi in ingegneria biomedica.

In sostanza, è vero che la progettazione dei dispositivi ospedalieri potrebbe essere presa in carico anche da ingegneri informatici o elettronci che sono stati istruiti a dovere su tali macchinari.
Eventualmente, si potrebbe pensare di fare una triennale in una di queste altre ingegnerie e successivamente una magistrale in ingegneria biomedica (con materie da recuperare!).
Oppure sperare di ottenere il lavoro da ingegnere biomedico voluto anche se non si è ingegneri biomedici, anche se questo potrebbe allontanarti per sempre dalla biomedica, avvicinandoti invece ad altre applicazioni dell'ingegneria.

È logico che i punti di vista siano molteplici ed ognuno ha pensieri differenti dati da differenti esperienze.
Io comunque non sarei troppo convinto nel fare un'altra ingegneria ricordando che in Italia torvare lavoro in ingegneria biomedica può essere complicato per qualiasi ingegnere, biomedico o no.

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