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Esperienze di lavoro di laureati italiani in Ingegneria Biomedica in Italia e all'Estero
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By l_kinney
#903
Ciao!
Vorrei avere alcune delucidazioni in merito ad 2 cose:
- categoria D
- COLLABORATORE TECNICO PROFESSIONALE

Grazie anticipatamente a chiunque vorrà rispondere
Ultima modifica di l_kinney il venerdì 29 maggio 2020, 21:28, modificato 2 volte in totale.
#905
Ciao!
Una ragazza dello staff (Valentina Tizzano) mi ha fornito delle risposte per te.

Per dirla in breve, la categoria implica il tipo di studi terminati dal partecipante.
La categoria D ad esempio significa che bisogna almeno possedere una laurea per poter partecipare al concorso.

Per quanto riguarda il collaboratore tecnico professionale, lei mi ha detto che è ciò che fornisce il tipo di contratto.
In questo caso il contratto sarà di tipo "tecnico" e questo influenzerà altri fattori del tuo lavoro.

Sul sito http://www.trovanorme.salute.gov.it ho trovato questo:
Collaboratore tecnico-professionale:
svolge attivita' prevalentemente tecniche che comportano una autonoma elaborazione di atti preliminari e istruttori dei provvedimenti di competenza dell'unita' operativa in cui e' inserito;
collabora con il personale inserito nella posizione Ds e con i dirigenti nelle attivita' di studio e programmazione.
Le attivita' lavorative del collaboratore tecnico-professionale si svolgono nell'ambito dei settori tecnico, informatico e professionale, secondo le esigenze organizzative e funzionali delle aziende ed enti ed i requisiti culturali e professionali posseduti dal personale interessato.
Spero di aver risposto alle tue domande!
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By l_kinney
#908
Grazie mille per la risposta, è stata chiarissima!

Ora io ho fatto un po' di ricerche e parlato in giro con diversi biomedici, le domande e le risposte sono state queste:

1) I laureati in ingegneria biomedica/clinica se volessero sostenere l'esame di stato, quale ramo dovrebbero scegliere?
Il ramo biomedico non può essere scelto perché in pratica non esiste, chi vuol sostenere l'esame di stato deve scegliere il ramo industriale o dell'informazione.

2) I laureati in ingegneria biomedica/clinica se volessero iscriversi all'albo professionale, cosa dovrebbero fare?
Sostenere l’esame di stato (ramo industriale o dell'informazione) e presentare la domanda all’Ordine provinciale degli ingegneri.

Ora, se ho scritto qualche cavolata, per favore correggetemi, al fine anche di non riportare discorsi errati in giro.
A ciò aggiungo altre due domande a cui non ho trovato risposte in quanto le persone con cui ho parlato non hanno sostenuto l'esame di stato.

3) Qualcuno dei laureati in ingegneria biomedica/clinica ha visionato qualche prova del ramo industriale o dell'informazione?
Io sì, sono rimasta un po' sconcertata dal contenuto delle prove, argomenti mai visti e mai trattati. E' vero che in questi esami c'è la "traccia biomedica", ma è sempre molto legato al ramo dell'esame che si sta affrontando (industriale o dell'informazione). Tutto ciò mi sembra una presa in giro. Qualcuno che ha superato l'esame di stato può dare qualche consiglio dove o su cosa studiare? Sappiamo tutti il background che abbiamo alle spalle: un minestrone di conoscenze basate su un po' di tutto e un po' di niente.

4) Un laureato in ingegneria biomedica/clinica può sostenere l'esame di stato in qualsiasi università italiana?
Ho letto che dopo aver superato l'esame di stato, bisogna presentare domanda solo presso l'Ordine degli ingegneri della propria provincia di residenza.
Quindi se uno vive in provincia di Milano, deve fare richiesta presso l'Ordine degli ingegneri di Milano, ma l'esame di stato può farlo in qualsiasi università d'Italia?


Grazie anticipatamente a chi vorrà rispondere.
Ultima modifica di l_kinney il venerdì 29 maggio 2020, 21:36, modificato 2 volte in totale.
#909
Ciao di nuovo!
Sono fresco fresco di Esame di Stato, quindi posso risponderti un'altra volta.
1) I laureati in ingegneria biomedica/clinica se volessero sostenere l'esame di stato, quale ramo dovrebbero scegliere?
I rami per TUTTE le ingegnerie sono solo tre: Industriale, Informazione e Civile-Ambientale.
La maggior parte delle ingegnerie può iscriversi a solo uno di questi rami senza possibilità di scelta. Un ingegnere biomedico ha invece la possibilità di sostenere l'Esame di Stato o nel ramo industriale o nel ramo dell'informazione.
2) I laureati in ingegneria biomedica/clinica se volessero iscriversi all'albo professionale, cosa dovrebbero fare?
È corretto quel che ti hanno detto e hai scritto. Le tappe sono: iscrizione all'Esame di Stato, superamento esame, richiesta di iscrizione all'albo presso l'Ordine provinciale i cui è stato sostenuto l'Esame di Stato.
3) Qualcuno dei laureati in ingegneria biomedica/clinica ha visionato qualche prova del ramo industriale o dell'informazione?
Qualcuno che ha superato l'esame di stato può dare qualche consiglio dove o su cosa studiare?
La risposta che hai ottenuto non è del tutto corretta ma penso dipenda dall'Università.
Io ho visto vari temi d'esame dell'Università degli Studi di Cagliari (UniCa) e del Politecnico di Torino (PoliTo) e posso dirti che sono tutti fattibili se sai cosa studiare.

Non so se sia lo stesso in tutte le università, però al PoliTo (in cui ho sostenuto l'esame) è possibile vedere in anticipo chi sono i membri della commissione, compresi i professori biomedici che faranno le loro tracce.
Tali professori sono conosciuti o dalla triennale o dalla magistrale e più o meno si può intuire quali argomenti potranno mettere. Ad esempio se un professore insegna bioelettronica, probabilmente metterà un compito di bioelettronica.
Per cui, il mio consiglio è quello di studiare le materie dei membri della commissione (solo i professori biomedici ovviamente).

Altra cosa interessante, almeno lo è al PoliTo ma suppongo in tutti gli atenei: i membri biomedici sono sempre due e rimangono gli stessi per tutto l'anno accademcio, quindi per due appelli d'esame (se ne fanno solo due all'anno).
Questo significa che al primo semestre sai chi ha fatto l'esame e cosa ha messo, così al secondo capisci cosa potrebbero mettere.
Di solito inoltre i professori si invertono le prove di teoria e pratica: chi ha fatto la pratica al primo appello farà la teoria al secondo e viceversa.
Infine, al PoliTo, è possibile pagare solo una volta l'anno accademico per poter sostenere l'Esame di Stato in tutte due gli appelli. In pratica se non passi il primo appello puoi fare il secondo appello dello stesso anno quasi gratis, mentre se non passi il secondo appello devi per forza pagare per poter sostenere di nuovo l'esame al primo appello.
Quindi un consiglio può essere di andare a "provare" l'esame al primo appello e ritentarlo con più grinta al secondo se non si passa subito.

Ultimo consiglio: stressa i professori membri del consiglio! Prima o poi a qualcuno scapperà qualche informazione che potrà esserti utile.
4) Un laureato in ingegneria biomedica/clinica può sostenere l'esame di stato in qualsiasi università italiana? Ho letto che dopo aver superato l'esame di stato, bisogna presentare domanda solo presso l'Ordine degli ingegneri della propria provincia di residenza.
Quindi se uno vive in provincia di Milano, deve fare richiesta presso l'Ordine degli ingegneri di Milano, ma l'esame di stato può farlo in qualsiasi università d'Italia?
Quel che hai letto non è affatto vero in quanto io ad esempio ho sostenuto l'Esame di Stato in una provincia diversa da quella di mia residenza.
Non è neanche vero che bisogna sostenere l'Esame di Stato nella provincia in cui ci si è laureati.
Potenzialmente si può sostenere un Esame di Stato in tutti gli atenei che lo permettono, è però consigliato farlo nell'ateneo in cui ci si è laureati solo perché si conoscono meglio i professori che sono membri della commissione.
In alternativa può convenire sostenere l'Esame di Stato in una provincia in cui si pagano meno tasse (per iscirzione all'esame o all'Albo)

Spero di essere stato di nuovo utile

Ho una domanda: sai in cosa consiste l'Esame di Stato?
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By l_kinney
#911
3) Qualcuno dei laureati in ingegneria biomedica/clinica ha visionato qualche prova del ramo industriale o dell'informazione?
Qualcuno che ha superato l'esame di stato può dare qualche consiglio dove o su cosa studiare?
La risposta che hai ottenuto non è del tutto corretta ma penso dipenda dall'Università.
Io ho visto vari temi d'esame dell'Università degli Studi di Cagliari (UniCa) e del Politecnico di Torino (PoliTo) e posso dirti che sono tutti fattibili se sai cosa studiare.

Non so se sia lo stesso in tutte le università, però al PoliTo (in cui ho sostenuto l'esame) è possibile vedere in anticipo chi sono i membri della commissione, compresi i professori biomedici che faranno le loro tracce.
Tali professori sono conosciuti o dalla triennale o dalla magistrale e più o meno si può intuire quali argomenti potranno mettere. Ad esempio se un professore insegna bioelettronica, probabilmente metterà un compito di bioelettronica.
Per cui, il mio consiglio è quello di studiare le materie dei membri della commissione (solo i professori biomedici ovviamente).

Altra cosa interessante, almeno lo è al PoliTo ma suppongo in tutti gli atenei: i membri biomedici sono sempre due e rimangono gli stessi per tutto l'anno accademcio, quindi per due appelli d'esame (se ne fanno solo due all'anno).
Questo significa che al primo semestre sai chi ha fatto l'esame e cosa ha messo, così al secondo capisci cosa potrebbero mettere.
Di solito inoltre i professori si invertono le prove di teoria e pratica: chi ha fatto la pratica al primo appello farà la teoria al secondo e viceversa.
Infine, al PoliTo, è possibile pagare solo una volta l'anno accademico per poter sostenere l'Esame di Stato in tutte due gli appelli. In pratica se non passi il primo appello puoi fare il secondo appello dello stesso anno quasi gratis, mentre se non passi il secondo appello devi per forza pagare per poter sostenere di nuovo l'esame al primo appello.
Quindi un consiglio può essere di andare a "provare" l'esame al primo appello e ritentarlo con più grinta al secondo se non si passa subito. Ultimo consiglio: stressa i professori membri del consiglio! Prima o poi a qualcuno scapperà qualche informazione che potrà esserti utile.

Il problema è che io preferirei scegliere il ramo industriale e tra i membri della commissione dell'università presso cui ho studiato non c'è nemmeno uno dei miei professori, in quanto tutti appartenenti al ramo dell'informazione. In pratica sostenere l'esame di stato presso la mia università o in qualsiasi università d'Italia, non c'è differenza.

4) Un laureato in ingegneria biomedica/clinica può sostenere l'esame di stato in qualsiasi università italiana? Ho letto che dopo aver superato l'esame di stato, bisogna presentare domanda solo presso l'Ordine degli ingegneri della propria provincia di residenza.
Quindi se uno vive in provincia di Milano, deve fare richiesta presso l'Ordine degli ingegneri di Milano, ma l'esame di stato può farlo in qualsiasi università d'Italia?
Quel che hai letto non è affatto vero in quanto io ad esempio ho sostenuto l'Esame di Stato in una provincia diversa da quella di mia residenza.
Non è neanche vero che bisogna sostenere l'Esame di Stato nella provincia in cui ci si è laureati.
Potenzialmente si può sostenere un Esame di Stato in tutti gli atenei che lo permettono, è però consigliato farlo nell'ateneo in cui ci si è laureati solo perché si conoscono meglio i professori che sono membri della commissione.
In alternativa può convenire sostenere l'Esame di Stato in una provincia in cui si pagano meno tasse (per iscirzione all'esame o all'Albo)

Da quello che mi è stato detto il fatto di presentare domanda presso l'Ordine degli ingegneri della propria provincia di residenza è utile in quanto non possono chiederti di "abbandonare" l'Ordine. Questo perché se Pippo ha la residenza nella regione X, ma lavora nella regione Y e fa domanda presso l'Ordine degli ingegneri della regione Y, creerebbero problemi nel caso Pippo andasse a lavorare nella regione Z o si trasferisse all'estero.

Tu che ne pensi?
Grazie davvero per tutte le risposte complete e precise!
Ho una domanda: sai in cosa consiste l'Esame di Stato?
Ho visto che si basa su 4 prove:
3 scritti (di cui la terza prova un progetto, anche se non ho ben capito in cosa consisterebbe il progetto) + l'orale
Ultima modifica di l_kinney il venerdì 29 maggio 2020, 21:39, modificato 1 volta in totale.
#918
Tu che ne pensi?
Sinceramente non mi è ancora capitata una situazione del genere.
Suppongo che sia meglio avere l'iscrizione all'albo nella provincia in cui si lavora perché altrimenti bisognerebbe spostarsi in continuazione per fare i corsi di aggiornamento imposti dall'albo.
Personalmente non vedo altri problemi ma, come ho detto, non mi è mai capitato nemmeno con un conoscente.
Se vengo a sapere di più te lo scrivo
3 scritti (di cui la terza prova un progetto, anche se non ho ben capito in cosa consisterebbe il progetto) + l'orale
La prova pratica è una sorta di comune esame della materia ma più lungo e in cui dovresti poter utilizzare tutto il materiale cartaceo che vuoi (o almeno, così è al PoliTo)

TI PIACEREBBE COLLABORARE COME MODERATORE ?