Bionics Engineering - Università di Pisa e Scuola Superiore Sant'Anna
Messaggio da leggereInviato:giovedì 4 aprile 2019, 13:11
Buongiorno a tutti,
ho deciso di scrivere un post nel quale spiegherò un pochino la mia esperienza con questa magistrale un po' unica al mondo (non sto esagerando e capirete il perchè ).
Ho studiato ingegneria biomedica alla triennale dell'università di Pisa e sono sempre stato deciso nel continuare con ingegneria robotica e dell'automazione alla magistrale, sostanzialmente non aspettavo altro che finire per iniziare a studiare robot industriali e teoria dei sistemi o del controllo.
Un po' così per caso mi imbatto nel bando della scuola superiore sant'anna di pisa, dove leggo per la prima volta di bionics engineering (ingegneria bionica in italiano).
Leggendo, capisco che è una via di mezzo fra robotica e biomedica, forse un modo per studiare quel mondo affascinante della robotica (che nel programma si concentrerà soprattutto su soft robotics) senza abbandonare completamente il mondo della biomedica (protesi robotiche o esoscheletri per la riabilitazione).
Allora continuo ad informarmi, e scopro che i posti sono molto pochi: 20 posti in totale (15 per studenti europei e la restante parte studenti non-EU).
Faccio del mio meglio allora a partire dalla tesi triennale, preparo un bel curriculum e invio tutta la documentazione.
Passo la prima fase con il minimo punteggio
La seconda ed ultima fase consiste in colloquio orale nel quale la commissione ha testato le mie capacità tecniche, di logica e soprattutto ... capacità di cavarsela nelle situazioni veramente brutte. Viene fatta una domanda alla quale non puoi sostanzialmente rispondere con le tue capacità attuali, e forse vogliono vedere come te la cavi per uscirtene.
Prendo il massimo punteggio al colloquio orale
Sono dentro a Bionics Engineering. Eccoci qua.
Iniziano le lezioni (tutte in inglese), ci sono corsi interessanti, altri un po' meno. La classe sembra quella di un liceo anche se ovviamente ci sono similitudini fra le persone selezionate dalla commissione.
Il primo semestre ho incontrato materie di base su segnali, sensori, neuroscienze, data mining e biomeccanica. A scelta è possibile optare per dei corsi più specializzati come meccanica delle strutture biorobotiche e neuromorphic engineering.
Ora sono al secondo semestre e le materie sono più affini al settore di Computer Engineering (reti neurali, fuzzy logic, computational neuroscience) e una materia avanzata sull'analisi dei segnali stocastici.
Il primo anno è molto "biomedico + informazione" mentre al secondo anno ci si divide in due curriculum:
"BIOROBOTICS o NEURAL ENGINEERING"
Io opterò molto probabilmente per il primo, essendo la robotica il mio intento iniziale, quindi ad ottobre inizierò a vedere magari qualche materia più affine al settore della robotica medicale, protesi o esoscheletri.
Non so cosa mi aspetta (PhD?) sinceramente e dove andrò a finire (disoccupato ), ma una cosa penso di averla capita: in questo corso sei un po' solo di fronte ad un settore poco definito. Non sei un animale da cortile, ma devi un po' cavartela da "bestia selvatica" che fa un po' a modo suo, o per lo meno questo è il mio approccio al momento. Non sono il tipo che segue tutte le lezioni se lo annoiano. Spero molto nel secondo anno, perchè il primo è stato un po' generale e superficiale secondo me , e non ho potuto considerare neanche l'erasmus perchè non ci sono università che affrontino con lo stesso approccio certe materie. So di un laboratorio di soft robotics ad Harvard e uno in Giappone, ma una magistrale che si occupi solo di questo mi sa proprio che ancora non esiste.
Vi terrò aggiornati se lo vorrete, e per il resto se avete bisogno chiedete pure info qui sotto
Grazie per l'attenzione
ho deciso di scrivere un post nel quale spiegherò un pochino la mia esperienza con questa magistrale un po' unica al mondo (non sto esagerando e capirete il perchè ).
Ho studiato ingegneria biomedica alla triennale dell'università di Pisa e sono sempre stato deciso nel continuare con ingegneria robotica e dell'automazione alla magistrale, sostanzialmente non aspettavo altro che finire per iniziare a studiare robot industriali e teoria dei sistemi o del controllo.
Un po' così per caso mi imbatto nel bando della scuola superiore sant'anna di pisa, dove leggo per la prima volta di bionics engineering (ingegneria bionica in italiano).
Leggendo, capisco che è una via di mezzo fra robotica e biomedica, forse un modo per studiare quel mondo affascinante della robotica (che nel programma si concentrerà soprattutto su soft robotics) senza abbandonare completamente il mondo della biomedica (protesi robotiche o esoscheletri per la riabilitazione).
Allora continuo ad informarmi, e scopro che i posti sono molto pochi: 20 posti in totale (15 per studenti europei e la restante parte studenti non-EU).
Faccio del mio meglio allora a partire dalla tesi triennale, preparo un bel curriculum e invio tutta la documentazione.
Passo la prima fase con il minimo punteggio
La seconda ed ultima fase consiste in colloquio orale nel quale la commissione ha testato le mie capacità tecniche, di logica e soprattutto ... capacità di cavarsela nelle situazioni veramente brutte. Viene fatta una domanda alla quale non puoi sostanzialmente rispondere con le tue capacità attuali, e forse vogliono vedere come te la cavi per uscirtene.
Prendo il massimo punteggio al colloquio orale
Sono dentro a Bionics Engineering. Eccoci qua.
Iniziano le lezioni (tutte in inglese), ci sono corsi interessanti, altri un po' meno. La classe sembra quella di un liceo anche se ovviamente ci sono similitudini fra le persone selezionate dalla commissione.
Il primo semestre ho incontrato materie di base su segnali, sensori, neuroscienze, data mining e biomeccanica. A scelta è possibile optare per dei corsi più specializzati come meccanica delle strutture biorobotiche e neuromorphic engineering.
Ora sono al secondo semestre e le materie sono più affini al settore di Computer Engineering (reti neurali, fuzzy logic, computational neuroscience) e una materia avanzata sull'analisi dei segnali stocastici.
Il primo anno è molto "biomedico + informazione" mentre al secondo anno ci si divide in due curriculum:
"BIOROBOTICS o NEURAL ENGINEERING"
Io opterò molto probabilmente per il primo, essendo la robotica il mio intento iniziale, quindi ad ottobre inizierò a vedere magari qualche materia più affine al settore della robotica medicale, protesi o esoscheletri.
Non so cosa mi aspetta (PhD?) sinceramente e dove andrò a finire (disoccupato ), ma una cosa penso di averla capita: in questo corso sei un po' solo di fronte ad un settore poco definito. Non sei un animale da cortile, ma devi un po' cavartela da "bestia selvatica" che fa un po' a modo suo, o per lo meno questo è il mio approccio al momento. Non sono il tipo che segue tutte le lezioni se lo annoiano. Spero molto nel secondo anno, perchè il primo è stato un po' generale e superficiale secondo me , e non ho potuto considerare neanche l'erasmus perchè non ci sono università che affrontino con lo stesso approccio certe materie. So di un laboratorio di soft robotics ad Harvard e uno in Giappone, ma una magistrale che si occupi solo di questo mi sa proprio che ancora non esiste.
Vi terrò aggiornati se lo vorrete, e per il resto se avete bisogno chiedete pure info qui sotto
Grazie per l'attenzione