Parere interessante!
È possibile che la delusione in parte sia dovuto all'ateneo? Di quale università si sta parlando?
Vorrei rispondere punto per punto con un mio parere.
1. Le università che ho frequentato hanno un approccio prettamente elettronico/Software all'ingegneria Biomedica
Per lo più vero, ma suppongo che da ateneo in ateneo la quantità dei corsi elettronici cambi. Dal mio punto di vista, alla mia triennale non si ha solo un approccio elettronico ma anche meccanico, chimico, biologico. Le persone che conosco che hanno poi seguito un percorso meccanico come me sostengono di aver fatto troppa elettronica, quelli che ne hanno seguito uno elettronico sostengono di aver fatto troppa meccanica.
È possibile che questa sia una questione di ateneo e di punti di vista.
Riguardo la magistrale le cose sono un po' diverse. Persino io che ho fatto un percorso in biomeccanica ho dovuto sostenere parecchi esami riguardante la parte elettronica e Software, però non la vedo come una brutta cosa. Ormai la tecnologia è entrata a far parte della vita dell'ingegnere: saper utilizzare un software è una cosa che ogni ingegnere moderno dovrebbe apprendere in quanto si risparmia molto lavoro.
2. Manca assolutamente un percorso formativo "bio" che sia serio alla pari dei corsi di analisi matematica e fisica
Vero. Sebbene la quantità di corsi "bio" vari da ateneo ad ateneo, ogni esame è sempre una versione molto semplificata dei corrispettivi esami che si fanno ad esempio in biologia, medicina, farmacia ecc...
Una possibile ragione è che l'ingegnere deve trattare queste materie dal punto di vista ingegneristico, senza soffermarsi troppo su cose che poi non lo riguarderanno nel futuro lavoro, per cui non ha senso farle diventare materie grosse come analisi matematica e fisica.
Ciononostante sono d'accordo con te quando dici che il percorso "bio" non sia trattato in modo davvero serio.
3 . I Corsi di ingegneria biomedica nascono come "appendici" di corsi già esistenti e presenti nelle università
Non sono del tutto d'accordo. È vero che l'ingegneria biomedica alla triennale sia un miscuglio di diverse ingegnerie (elettronica, meccanica, chimica e informatica) con in più una componente "bio", per cui è impensabile per un biomedico riuscire ad essere alla pari di un singolo ingegnere elettronico, meccanico, chimico o informatico.
Il fatto che ti sembrino "appendici" probabilmente (parlo per mia esperienza) potrebbe essere dovuto al fatto che i professori che insegnano le materie provengono in maggioranza da un'ingegneria non biomedica. Ad esempio, un professore che ha fatto ingegneria meccanica e che si trova ad insegnare meccanica ai biomedici crede che gli alunni capiranno la metà delle cose che dirà, per cui evita di fare le cose complesse riducendo il corso ad una appendice. Questo comunque non è sempre vero, molti professori non biomedici che ho avuto hanno trattato i propri corsi in maniera seria.
Questo problema, quindi, in buona parte è dovuto al tipo di ateneo e ai professori.
4. Totale scollegamento con le facolta ad indirizzo Biomedico degli atenei di cui fanno parte
Potresti spiegare meglio cosa intendi per "scollegamento"? Credo di non aver capito a pieno.
5. Ci si focalizza davvero poco sulle necessità vere dell'ingegneria biomedica.
Per la triennale sono pienamente d'accordo.
Secondo me si dovrebbe dividere il corso in due indirizzi
ben distinti: uno industriale in cui l'elettronica e l'informatica sono secondari e uno dell'informazione in cui non si tratta la meccanica. In questo modo si indirizza già l'alunno verso un percorso formativo utile al futuro e si potrebbero trattare meglio le materie. Se poi si vuole approfondire qualche materia non di indirizzo, si dovrebbe avere la possibilità di fare tanti corsi a scelta dello studente.
Detto ciò dopo due ani ed esami sostenuti ( che trovo nettamente più semplici rispetto agli esami che ho sostenuto in gioventù), ritengo che per approcciarsi al mondo dell'ingegneria Biomedica in modo costruttivo siano più valide le lauree in:
Ingegneria Chimica
Ingegneria Meccanica
Ingegneria Elettronica
La mia risposta è un po' soggettiva ma credo che anche io dopo un laurea magistrale e un po' di esperienza troverei più semplici i corsi delle altre ingegnerie. Comunque è vero che se si fa un corso specifico, come i tre che hai citato, alla fine si diventa più esperto in quelle materie che si utilizzano anche in ingegneria biomedica. Il percorso triennale in altre ingegnerie e poi un percorso magistrale in biomedica è infatti piuttosto gettonato.
Io comunque mi sono reso conto che chi ha fatto una triennale in altri indirizzi alla fine si è trovato con molte cose per lui difficili (non mi riferisco agli ingegneri elettronici che a quanto pare se la cavano sempre).
Mi ha fatto piacere avere il tuo parere e sarebbe bello se tu potessi dare un contributo attivo in questo forum con pareri da un punto di vista diverso da quelli dell'ingegnere biomedico.